Una pesante crisi sta conducendo al collasso l’agricoltura siciliana, con l’aumento dei costi di produzione e la diminuzione dei prezzi all’origine che hanno ridotto, fino ad azzerarla quasi del tutto, la liquidità delle imprese che operano nel settore primario.
Inoltre ci siamo appena lasciati alle spalle un anno reso difficile da calamità naturali, calura, piogge nei mesi estivi che hanno compromesso il raccolto dei foraggi, sviluppo di diverse fitopatie che hanno compromesso in alcuni casi l’intera produzione, come nel caso della peronospora nel comparto viticolo che ha messo in ginocchio intere province (Trapani, parte della provincia di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Catania), mancate piogge che hanno compromesso la produzione delle arance nella piana di Catania e non solo, nonché fenomeni di calura/siccità in quasi tutti i comparti agricoli. Sul versante della burocrazia, troppe lentezze e ritardi che contribuiscono ad aggravare la situazione, come quelle per i pagamenti definitivi delle varie spettanze che vanno sbloccate, come il bando sul carburante agricolo, sul latte e sul caro energia, tutte sovvenzioni che garantirebbero liquidità alle aziende agricole. Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, occorre un lavoro straordinario da parte dei Consorzi di Bonifica per riempire gli invasi e garantire una gestione razionale e funzionale in un’annata siccitosa come questa.
In questi anni difficili si sono affrontati con strumenti ordinari le diverse e molteplici problematiche che necessitano di interventi e misure straordinarie.
L’agricoltura rappresenta in Sicilia uno dei settori economici più importanti con una percentuale di superficie agricola utilizzata rispetto alla superficie territoriale fra le più alte tra le Regioni di Italia (56%), con valore della produzione lorda vendibile, valore aggiunto e valore dell’esportazione molto più alto di altre regioni meridionali a significare di quanto essa rappresenti ancora oggi una grande scommessa sulla strada del riscatto economico ma anche sociale dell’isola.
Il malessere che si coglie nelle parole e nei gesti di tanti agricoltori, la sfiducia e la rassegnazione di questi custodi del territorio non possono cadere inascoltati perché ogni azienda che chiude rappresenta una sconfitta per i molti che credono ancora che c’è speranza contro lo spopolamento e l’abbandono dei territori.
Confagricoltura Sicilia, Organizzazione sindacale datoriale per eccellenza che rappresenta gli imprenditori agricoli dei comparti più importanti e performanti (in particolare viticolo, dell’ortofrutta, olivicolo, agrumicolo, cerealicolo, della frutta a guscio e zootecnico) e che annovera tra i propri Soci le migliori espressioni di aziende dimensionate e operanti nella trasformazione delle produzioni primarie, ha deliberato di incontrare i Prefetti di tutta l’isola chiedendo incontri urgenti, al fine di sottoporre richieste ben precise al Governo che necessitano di risposte immediate:
- Moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività anche con l’intervento delle garanzie ISMEA per migliorare il rating e creare una reputazione finanziaria;
- Rapida e concreta applicazione del decreto legislativo n. 198/2021 “Pratiche Sleali” in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto a pratiche chiaramente sleali come l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione;
- Attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto coinvolgendo l’Autorità Garante per Concorrenza ed il Mercato sulla vigilanza dell’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli.
- Attivazione di un tavolo di riforma e rimodulazione dell’applicazione della PAC.
“Questi punti programmatici – spiega il presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona – rappresentano le priorità inderogabili per venire incontro alle difficoltà quotidiane del mondo che rappresentiamo. Incontreremo tutti i Prefetti siciliani, consegnando un documento sulla grave situazione del comparto agricolo ed esponendo le principali criticità. Siamo certi che l’autorevole intervento dei rappresentanti dello Stato sul territorio potrà essere risolutivo nel garantire equità sociale e tutela del più importante settore economico della nostra amata Sicilia”.
Palermo, 23 gennaio 2024
L’addetto stampa
Bartolo Lorefice